- Quando si deve operare la cuffia dei rotatori?
- Qual è l'intervento chirurgico per la lesione della cuffia dei rotatori?
- Cosa succede se non opero la cuffia dei rotatori?
- Come avviene l'intervento alla cuffia dei rotatori?
- Quali sono i rischi e le possibili complicazioni?
- Quanto dura il dolore dopo l'intervento alla cuffia dei rotatori?
- Cosa non fare dopo un intervento alla cuffia dei rotatori?
- Domande frequenti sull'operazione alla cuffia dei rotatori
La cuffia dei rotatori è un gruppo di quattro muscoli e tendini che avvolgono la spalla e ne consentono i movimenti principali, come sollevamento e rotazione del braccio. Queste strutture fanno in modo che la testa dell’omero rimanga nella cavità della scapola, permettendo alla spalla di muoversi in modo coordinato e senza dolore.
Con il tempo, oppure a causa di un evento traumatico, i tendini della cuffia possono degenerarsi, infiammarsi o rompersi, provocando dolore, debolezza e difficoltà nei movimenti. La lesione della cuffia dei rotatori è infatti uno degli infortuni più comuni della spalla, soprattutto nelle persone che praticano sport o lavori che richiedono sforzi ripetuti del braccio sopra la testa. In alcuni casi, ma non sempre, potrebbe essere necessario intervenire chirurgicamente per guarire definitivamente da questa condizione.
Quando si deve operare la cuffia dei rotatori?
L’intervento chirurgico alla cuffia dei rotatori viene preso in considerazione quando il dolore e la perdita di funzionalità non migliorano con le terapie conservative come fisioterapia, infiltrazioni o riposo.
Nella maggior parte dei casi, il trattamento iniziale è non chirurgico ma se i sintomi persistono per diversi mesi o la lesione è estesa l’operazione diventa la soluzione più efficace per recuperare la piena mobilità. Il chirurgo ortopedico della spalla può consigliare l’intervento nei seguenti casi:
- Dolore persistente da più di 6-12 mesi nonostante la fisioterapia;
- Lesione ampia o completa del tendine (oltre 3 cm);
- Perdita di forza e difficoltà nei movimenti quotidiani, come pettinarsi o sollevare un oggetto;
- Rottura della cuffia a seguito di un trauma recente;
- Pazienti giovani o molto attivi, che usano frequentemente le braccia per il lavoro o in ambito sportivo.
Al contrario, nei casi di lesioni parziali o di piccole dimensioni, si può optare per un approccio conservativo, con esercizi e terapie antinfiammatorie. In ogni caso, è importante sapere che se il tendine lesionato non viene trattato adeguatamente, il danno può peggiorare nel tempo, rendendo più complesso il recupero.

Qual è l'intervento chirurgico per la lesione della cuffia dei rotatori?
L’intervento chirurgico alla cuffia dei rotatori consiste nel riattaccare il tendine lesionato all’osso dell’omero, allo scopo di ripristinare la stabilità e la forza della spalla. La scelta della tecnica operatoria dipende da diversi fattori, in particolare:
- Dimensione e complessità della lesione;
- Qualità del tessuto tendineo;
- Anatomia del paziente;
- Esperienza del chirurgo.
Oggi la maggior parte degli interventi viene eseguita in day hospital e con tecniche sempre meno invasive. Durante l’operazione, il chirurgo ortopedico può anche trattare eventuali problematiche associate alla rottura della cuffia dei rotatori, come calcificazioni, lesioni al tendine del bicipite, osteofiti (speroni ossei) o segni di artrosi. Le principali tecniche chirurgiche sono due:
- Riparazione artroscopica;
- Riparazione a cielo aperto.
La riparazione artroscopica è l’approccio più utilizzato. Tramite microincisioni nella pelle, il chirurgo inserisce una piccola telecamera (artroscopio) e strumenti chirurgici sottili. Grazie ad un monitor attraverso il quale è possibile osservare l'interno dell'articolazione, il chirurgo è in grado di ancorare, in maniera estremamente precisa, il tendine alla testa dell’omero mediante piccole viti. Essendo un intervento mininvasivo, i tempi di recupero sono più brevi e anche i disagi post-operatori sono minori.
La riparazione a cielo aperto è la soluzione preferita in caso di lesioni estese, complesse o associate ad altre problematiche. Prevede un’incisione di alcuni centimetri sulla spalla, tramite la quale il chirurgo espone direttamente il tendine lesionato per ripararlo e rimuovere eventuali speroni ossei. È un intervento più invasivo rispetto alla riparazione artroscopica.
| Tipo di intervento | Caratteristiche |
| Riparazione artroscopica |
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| Riparazione a cielo aperto |
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Cosa succede se non opero la cuffia dei rotatori?
Non sempre una lesione della cuffia dei rotatori richiede un intervento chirurgico: nei casi lievi o parziali, infatti, la fisioterapia e le terapie conservative potrebbero rivelarsi sufficienti per ridurre il dolore e migliorare la funzionalità. Quando, però, la lesione è estesa o trascurata, il tendine può ritrarre o degenerare nel tempo, rendendo più difficile o impossibile una futura riparazione. Ciò può portare a:
- Dolore cronico alla spalla, soprattutto notturno o durante i movimenti sopra la testa;
- Perdita di forza e mobilità, con evidenti limitazioni nello svolgimento delle attività quotidiane;
- Progressivo indebolimento muscolare e peggioramento della qualità del tendine;
- Nei casi più gravi, insorgenza dell'artropatia da cuffia dei rotatori, una forma di artrosi secondaria dovuta all’instabilità della spalla.
Uno studio ha confrontato i risultati dell’intervento di riparazione chirurgica della cuffia dei rotatori con quelli ottenuti attraverso trattamenti conservativi (fisioterapia, esercizi riabilitativi, infiltrazioni). I risultati hanno evidenziato che:
- I pazienti operati hanno registrato un miglioramento del dolore e della funzionalità rispetto a quelli trattati in modo conservativo;
- Questi risultati si sono rivelati statisticamente significativi già a 6 mesi dall'operazione e si sono confermati tali anche a distanza di 24 mesi;
- La differenza osservata non ha, però, raggiunto la soglia di rilevanza clinica minima, cioè il livello di miglioramento percepito come realmente significativo dal paziente.
In sintesi, gli autori hanno suggerito che la chirurgia può offrire un recupero leggermente superiore in termini di riduzione del dolore e aumento della funzionalità ma le differenze rispetto alla terapia conservativa restano modeste. Gli ortopedici della spalla accreditati da EccellenzaMedica.it, sito di prenotazioni mediche online, intervistati sul tema hanno ribadito l'importanza di tentare, in prima battuta, l'approccio conservativo e, solo nei casi più gravi, prendere in considerazione l'intervento chirurgico.
Come avviene l'intervento alla cuffia dei rotatori?
L’intervento di riparazione della cuffia dei rotatori può essere effettuato in anestesia generale (con il paziente addormentato) oppure in anestesia regionale.
Dopo la preparazione e la disinfezione dell’area chirurgica, il chirurgo effettua una o più incisioni per accedere ai tendini lesionati. A seconda del tipo di procedura scelta — artroscopica o a cielo aperto — verranno utilizzati strumenti miniaturizzati oppure verrà praticata un’incisione più ampia per suturare il tendine al suo punto di inserzione sull’omero.
Durante l’intervento potrebbero essere rimossi anche eventuali speroni ossei o trattate altre problematiche. Al termine dell'operazione, le incisioni vengono chiuse con punti o graffette e la spalla viene immobilizzata con un bendaggio o un tutore.
Quali sono i rischi e le possibili complicazioni?
Come per qualsiasi intervento chirurgico, anche la riparazione della cuffia dei rotatori comporta alcuni rischi generali e specifici, sebbene si tratti di complicanze piuttosto rare.
Tra i rischi più comuni figurano infezioni, rigidità articolare e nuova rottura del tendine, soprattutto nei casi di lesioni estese o nei pazienti che non seguono correttamente il percorso riabilitativo.
Altri possibili rischi riguardano lesioni ai nervi o ai vasi sanguigni circostanti, formazione di coaguli (trombosi venosa profonda), o reazioni all’anestesia. In alcuni casi il dolore o la debolezza potrebbero non risolversi completamente, soprattutto se il tendine non guarisce come previsto. Di seguito una sintesi dei principali rischi e complicanze:
| Rischio/Complicazione | Descrizione |
| Nuova rottura del tendine | Possibile se il tendine non si reintegra correttamente all’osso o in caso di inosservanza delle indicazioni post-operatorie |
| Rigidità della spalla | Spesso temporanea, migliorabile con fisioterapia |
| Infezione | Rara |
| Lesioni nervose o vascolari | Evenienza rara che può causare temporanea debolezza o intorpidimento |
| Trombosi venosa profonda | Formazione di coaguli nelle gambe |
| Complicanze anestesiologiche | Reazioni ai farmaci, nausea o problemi respiratori, in genere transitori |
Quanto dura il dolore dopo l'intervento alla cuffia dei rotatori?
Nella maggior parte dei casi, è normale sperimentare un po' di dolore nei giorni e nelle settimane successive all'intervento. Si tratta di sintomi che sono generalmente lievi e che, comunque, possono essere gestiti attraverso l'assunzione dei farmaci antidolorifici prescritti dal medico. In caso di gonfiore, potrebbe essere utile applicare del ghiaccio anche più volte al giorno, soprattutto nei primi giorni dopo l'operazione.
Cosa non fare dopo un intervento alla cuffia dei rotatori?
Bisogna partire dal presupposto che il recupero completo post-operatorio richiede circa 4-6 mesi. Questo vuol dire che è importante non forzare i tempi e attenersi scrupolosamente ai consigli forniti dal chirurgo. Per non rallentare o compromettere la guarigione è preferibile:
- Non fumare;
- Non sollevare oggetti pesanti;
- Non allungare il braccio verso l'alto;
- Non rimuovere la benda fino alla successiva visita di controllo;
- Non assumere farmaci antinfiammatori.

Domande frequenti sull'operazione alla cuffia dei rotatori
Come dormire dopo intervento alla cuffia dei rotatori?
Si consiglia di non sdraiarsi sul lato operato. Nelle prime settimane, molti pazienti lamentano dolori in posizione supina. L'ideale sarebbe provare a dormire, per circa un mese, su una poltrona reclinabile. Infatti, la posizione migliore per dormire dopo l'intervento chirurgico alla spalla è su un piano inclinato.
Quando si può guidare dopo l'intervento alla cuffia dei rotatori?
Potrebbe essere necessario attendere alcune settimane prima di poter ricominciare a guidare l'auto. A seconda del tipo di intervento e della complessità del quadro clinico, il chirurgo ti fornirà risposte più precise. In generale, meglio non guidare almeno fino a quando si indossa il tutore.
Quanto dura l'intervento alla cuffia dei rotatori?
A seconda della tipologia e della complessità dell'intervento, la durata dell'operazione potrebbe variare da un'ora a tre ore circa.
Quando iniziare la fisioterapia dopo l'intervento?
Generalmente, la fisioterapia comincia a distanza di 2-3 settimane dall'intervento. Il fisioterapista, in comune accordo col medico, ti farà svolgere esercizi che potrebbero variare nel corso del tempo. Ecco alcune indicazioni pratiche:
- Nella fase iniziale potrebbe essere utile muovere delicatamente la spalla e il braccio con un movimento lento e circolare, anche più volte al giorno;
- Dopo circa 2-6 settimane dall'intervento potresti essere in grado di sdraiarti, intrecciare le dita e utilizzare il braccio "buono" per sollevare, dall'addome verso la testa, il braccio che deve guarire; sempre in questa fase potresti provare a sollevare entrambe le braccia sopra la testa e a mantenere la posizione per 5 secondi;
- Dalla dodicesima settimana in poi dovresti essere pronto per cominciare gli esercizi di rafforzamento.
Fonti e bibliografia
- Rotator cuff repair vs. nonoperative treatment: a systematic review with meta-analysis. Brindisino, Fabrizio et al. Journal of Shoulder and Elbow Surgery, Volume 30, Issue 11, 2648 - 2659.

