L'artrosi della spalla è una patologia piuttosto frequente, tra le più comuni che vengono annualmente diagnosticate nell'ambito dell'ortopedia della spalla. Bisogna, in primo luogo, considerare che la spalla è un'articolazione molto complessa. Il dolore può avere, pertanto, diverse cause. In questo articolo andremo a descrivere nel dettaglio cosa s'intende per artrosi della spalla, quali sintomi caratterizzano questa condizione, le cause, come diagnosticarla e curarla.
Cos'è l'artrosi della spalla?
L'artrosi della spalla è una patologia caratterizzata dalla degenerazione della cartilagine articolare, una struttura bianca, liscia e morbida che nel corso del tempo può consumarsi in tutte le articolazioni, tra le quali, per l'appunto, la spalla. Di conseguenza, nei soggetti affetti da artrosi della spalla, tale condizione si manifesta con l'infiammazione e la produzione di un liquido che, oltre a lubrificare l'articolazione, ne causa anche la compressione, generando dunque dolore.
Esistono due tipologie di artrosi di spalla:
- Artrosi concentrica;
- Artrosi o artropatia eccentrica.
Per comprendere bene la differenza tra queste due forme di artrosi è fondamentale conoscere caratteristiche e funzioni della cuffia dei rotatori, insieme di quattro tendini che ha lo scopo di mantenere in posizione centrale la testa omerale la quale si sposta ogni volta che solleviamo il braccio. In seguito a una lesione della cuffia dei rotatori, la testa omerale risale, andando a scontrarsi con l'ossicino sovrastante (cromio).
Si parla di artropatia eccentrica quando, per l'appunto, viene a mancare il centro di rotazione della testa omerale. Al contrario, l'artrosi è concentrica quando la cuffia dei rotatori rimane integra ma la cartilagine si consuma progressivamente, causando la deformazione della testa omerale, la quale arriva ad appiattirsi, insieme alla glena scapolare. Conseguenza di tutto ciò è il blocco del movimento della spalla.
Quali sono i sintomi?
Uno dei sintomi principali dell'artrosi della spalla è la difficoltà nell'eseguire movimenti ripetuti col braccio sollevato verso l'alto. Tale difficoltà può essere legata non soltanto al dolore ma anche ad una perdita di forza. Nello specifico, l'artrosi concentrica è associata soprattutto a rigidità articolare. Nell'artropatia eccentrica, invece, il paziente non sperimenta rigidità articolare bensì perdita di forza, poiché né i muscoli né i tendini sono in grado di svolgere le rispettive funzioni. Sono considerati maggiormente a rischio i pazienti over 70.
Cause dell'artrosi della spalla
L'artrosi della spalla è una conseguenza di movimenti scorretti e innaturali dell'articolazione, presumibilmente a causa di una lesione tendinea oppure dell'invecchiamento o di fattori genetici.
Come avviene la diagnosi?
Per una diagnosi precisa di artrosi della spalla è, innanzitutto, necessaria una visita ortopedica condotta da uno specialista in ortopedia della spalla. Durante il consulto, che comincia sempre con un'anamnesi e dunque con la descrizione dei sintomi da parte del paziente e la raccolta delle informazioni da parte del medico, viene posta particolare enfasi sull'osservazione dei movimenti passivi.
Se, ad esempio, il paziente non riesce a ruotare il braccio esternamente, potrebbe essersi verificato un restringimento dell'articolazione e un'infiammazione dei legamenti tali da causare una riduzione dei movimenti articolari. Ciò potrebbe far crescere i sospetti rispetto alla presenza, appunto, di artrosi della spalla, specie se trattasi di un paziente anziano.
Vengono, poi, analizzati anche i movimenti attivi, allo scopo ad esempio di comprendere se vi è un coinvolgimento del tendine della cuffia dei rotatori. In questa fase, al paziente viene chiesto di alzare la spalla. Se il paziente non riesce a compiere questo movimento oppure lo porta a termine con difficoltà e dolore, lo specialista potrebbe ipotizzare un'artrosi dovuta a un problema tendineo.
Per una diagnosi precisa e per l'elaborazione di un piano di trattamento completo potrebbe essere necessario effettuare uno o più esami, tra cui:
- Radiografia;
- Risonanza magnetica;
- TAC.
Si comincia, in genere, con una radiografia. La risonanza magnetica potrebbe, però, consentire un'osservazione a più ampio raggio e ottenere indicazioni rispetto, ad esempio, ad un eventuale interessamento dei tendini della cuffia dei rotatori. La TAC può fungere da supporto anche in vista di un eventuale intervento chirurgico. Se l'ortopedico ha suggerito, per la cura dell'artrosi, un intervento di ricostruzione (protesi), grazie alla TAC è possibile programmare la tipologia e il punto di inserimento della protesi.
Come curare l'artrosi della spalla?
A seconda delle condizioni e della gravità dei sintomi, è possibile optare per un approccio conservativo, quantomeno nella fase iniziale, per poi eventualmente prendere in considerazione l'intervento chirurgico. Per alleviare il dolore, specie nella fase acuta, è consigliabile l'applicazione di ghiaccio. Per il dolore cronico, invece, è possibile anche l'applicazione di calore.
Le terapie conservative nascono allo scopo di preservare il più possibile l'articolazione. In tal senso, l'ortopedico potrebbe prescrivere una terapia a base di antinfiammatori o di infiltrazioni. Quest'ultime, in particolare, se eseguite nel punto giusto (parte anteriore della spalla), potrebbero consentire al paziente di ricominciare a muovere la spalla e recuperare il movimento.
Possono essere effettuate infiltrazioni non solo di cortisone ma anche di acido ialuronico, sopratutto negli stadi iniziali dell'artrosi, così come infilitrazioni PRP (plasma ricco di piastrine). In quest'ultimo caso, viene effettuato un prelievo di sangue per poi procedere con la centrifuga e l'estrazione di particolari proteine che consentono di bloccare la progressione dell'artrosi ed eliminare l'infiammazione. Ci sono, infine, i trattamenti a base di cellule staminali, i quali, se da un lato impediscono la ricrescita della cartilagine, dall'altro aiutano a migliorare la sintomatologia.
Quando la terapia conservativa, portata avanti per almeno sei mesi, non porta a risultati concreti è necessario prendere in considerazione l'intervento chirurgico. La soluzione chirurgica tramite ricostruzione protesica viene avallata, in genere, quando gli esami diagnostici hanno evidenziato una deformazione dell'articolazione o un deterioramento dei tendini della cuffia dei rotatori.
In tal senso, sono due le principali protesi di spalla che possono essere utilizzate:
- Protesi anatomica, consigliata soprattutto per le artrosi concentriche;
- Protesi inversa, consigliata principalmente per il trattamento dell'artrosi eccentrica.
Oggi, anche grazie all'ausilio di procedure mini-invasive e di tecnologie all'avanguardia, il chirurgo ortopedico è in grado di programmare ed eseguire l'intervento con un elevato grado di precisione, fattore molto importante se consideriamo che la spalla ha delle superfici molto piccole e che, dunque, la protesi va adattata proprio a queste minime superfici articolari.
Una protesi ben impiantata consente al paziente di cominciare quanto prima il percorso di riabilitazione e di riattivare il deltoide (muscolo esterno della spalla). Nei due-tre mesi che seguono l'intervento è, dunque, fondamentale sottoporsi a delle sedute di fisioterapia.