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Segnalato da: laRepubblica, IlGiornale, Salute33, ForumSalute.it
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Risonanza Magnetica Spalle: cos'è, a cosa serve, quando farla

Tra gli esami di approfondimento che potrebbero essere prescritti dallo specialista nel corso di una visita ortopedica figura anche la risonanza magnetica alle spalle. In questo articolo andremo a descrivere nel dettaglio cos'è una RM, come si esegue, a cosa serve e molto altro ancora.


Cos'è una risonanza magnetica?


La risonanza magnetica è un tipo di esame diagnostico che, attraverso magneti e onde radio, permette di acquisire immagini delle strutture interne del corpo, come ad esempio ossa e tessuti molli del corpo, compresi muscoli, legamenti, tendini, nervi e vasi sanguigni. A differenza dei raggi X e della TAC, la risonanza magnetica non utilizza radiazioni ed è considerata un'alternativa più sicura, soprattutto per donne in gravidanza e bambini.


risonanza magnetica spalle


A cosa serve una risonanza magnetica alle spalle?


La risonanza magnetica della spalla aiuta l'ortopedico ad osservare nel dettaglio ossa, vasi sanguigni e tessuti nella regione della spalla. Del resto, la spalla è un'articolazione grande e complessa che usiamo ogni giorno con grande frequenza. Non a caso, è l'articolazione più mobile del nostro corpo. Di conseguenza, sono diverse le problematiche che potrebbero affliggerla.


Una risonanza magnetica della spalla aiuta lo specialista a dare un nome e a comprendere le cause di possibili problematiche riscontrate in altri esami di diagnostica per immagini. Questo vuol dire che, solitamente, la RM viene utilizzata come esame di secondo livello, generalmente dopo una radiografia.


Quando farla?


È consigliabile fare una risonanza magnetica alle spalle in presenza di patologie, sintomi o condizioni come:



L'ortopedico specializzato nella spalla potrebbe prescrivere una risonanza magnetica anche nel caso in cui sia necessario monitorare gli effetti e i risultati di interventi chirurgici, trattamenti farmacologici e fisioterapici.


Rischi e controindicazioni


L'assenza di radiazioni rende abbastanza sicuro questo esame. Non esistono, infatti, ad oggi evidenze scientifiche in grado di dimostrare possibili effetti collaterali legati all'impiego, nel corso della scansione, di magneti e onde radio. Nonostante ciò, ci sono dei rischi che vanno considerati e che potrebbero indurre l'ortopedico a non consigliare la risonanza. Ci riferiamo, in particolare, a quei pazienti a cui sono stati installati impianti contenenti metallo, come ad esempio pacemaker, valvole cardiache o protesi articolari. In questo caso, l'ortopedico potrebbe optare per esami alternativi (TAC).


Occhio anche alle possibili allergie al mezzo di contrasto, sostanza che aiuta ad ottenere immagini più nitide dei vasi sanguigni. La tipologia di mezzo di contrasto maggiormente utilizzata nelle risonanze magnetiche è il gadolinio. È importante, però, sottolineare che nella maggior parte dei casi le reazioni allergiche sono di lieve entità e possono essere tenute sotto controllo tramite appositi farmaci. In ogni caso, se si ha la certezza di un'allergia al mezzo di contrasto, conviene sempre informare in via preventiva l'ortopedico.


Come prepararsi?


Non ci sono particolari norme da seguire per prepararsi ad una risonanza magnetica alla spalla. Si consiglia di rimuovere dal proprio corpo qualsiasi traccia di metallo, come ad esempio gioielli, forcine per capelli o piercing. Al paziente verrà fatto, in ogni caso, indossare un camice ospedaliero in maniera tale da evitare qualsiasi interferenza tra il metallo eventualmente presente sugli abiti e l'esame. Alcuni pazienti, soprattutto quelli affetti da claustrofobia, potrebbero avvertire disagio durante l'esame. In casi del genere, il medico potrebbe far assumere al paziente farmaci sedativi o ansiolitici.


Come si esegue?


Se la procedura lo richiede, nel flusso sanguigno del paziente viene iniettato il mezzo di contrasto attraverso una via endovenosa. Prima di cominciare l'esame il medico si accerta che il mezzo di contrasto abbia iniziato a circolare nell'organismo. Per le risonanze magnetiche viene utilizzato un tubo bianco collegato ad un tavolo. Il paziente dovrà sdraiarsi in posizione supina sul tavolo, per poi scivolare all'interno dell'apparecchio. Il tecnico posizionerà delle piccole bobine attorno alla spalla per migliorare la qualità delle immagini scansionate.


Durante la scansione delle immagini, il dispositivo emetterà dei ronzii che potrebbero essere fastidiosi. Per tale ragione, al paziente potrebbe essere consentito l'utilizzo di appositi tappi per le orecchie. Affinché la procedura possa andare a buon fine, è fondamentale evitare qualsiasi tipo di movimento. Sarà lo stesso tecnico a chiedere al paziente nel corso dell'esame, tramite un microfono, di trattenere per pochi secondi il respiro.


La risonanza magnetica non è dolorosa. Al termine dell'esame, il paziente può lasciare la struttura e tornare alle proprie attività immediatamente. L'unica eccezione riguarda quei pazienti ai quali è stato somministrato un sedativo. In questo caso, soprattutto se si è da soli e bisognerà guidare, conviene attendere che l'effetto del farmaco sia totalmente svanito.


Potrebbero volerci dai 3 ai 7 giorni prima di ricevere l'esito della risonanza magnetica alle spalle. Una volta ricevuto il referto sarà necessario sottoporlo all'attenzione dell'ortopedico specialista della spalla, il quale lo esaminerà e fornirà al paziente tutte le spiegazioni del caso.


Quanto dura la risonanza alla spalla?


La durata di una risonanza magnetica alle spalle è, in genere, pari a circa 45-60 minuti.


Quanto costa?


ll costo di una risonanza magnetica alla spalla oscilla in genere tra gli 80 e i 300 euro, a seconda di diversi fattori. Uno degli elementi principali da considerare è la presenza o meno del mezzo di contrasto: le risonanze con contrasto sono più costose perché richiedono l'iniezione di una specifica sostanza e il supporto di personale medico dedicato.


Anche la struttura sanitaria presso la quale viene svolto l'esame incide sul prezzo: le cliniche private potrebbero proporre tariffe più elevate rispetto alle strutture convenzionate con il Servizio Sanitario Nazionale (SSN) ma garantire tempi molto più brevi. Un altro fattore di cui tenere conto è il tipo di macchinario utilizzato: apparecchiature ad alto campo magnetico (1,5-3 Tesla) offrono immagini più dettagliate e possono avere un costo maggiore. Infine, anche l'area geografica in cui si trova la struttura potrebbe influire sul costo della risonanza alla spalla.


Come vestirsi per fare una risonanza magnetica alla spalla?


Per fare una risonanza magnetica alla spalla è consigliabile indossare abiti comodi e larghi, come ad esempio t-shirt e tuta. Sebbene molte strutture diano la possibilità di indossare dei camici, così da evitare interferenze col campo magnetico, è preferibile non indossare indumenti dotati di componenti metalliche come cerniere, bottoni automatici o cinture.

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