La spalla congelata, anche detta capsulite adesiva, è una delle patologie più frequenti della spalla. Alcuni studi avrebbero evidenziato che circa il 3-4% della popolazione mondiale sperimenta almeno una volta nell'arco della propria vita questa condizione. Andiamo a vedere nel dettaglio cosa s'intende per spalla congelata, quali sono le cause, i sintomi e in che modo è possibile curare la capsulite adesiva.
Spalla Congelata: cos'è?
Spalla congelata è la traduzione, dall'inglese all'italiano, dell'espressione frozen shoulder. Consiste nell'infiammazione del tessuto che ruota intorno alla spalla (capsula) e che è responsabile della nostra agilità e capacità di movimento. Per capsulite adesiva s'intende, pertanto, un dolore che causa una progressiva riduzione del movimento della spalla.
La capsulite adesiva si caratterizza, in genere, per la presenza di tre differenti fasi:
- La prima fase è quella più dolorosa, invalidante e infiammatoria;
- Nella seconda fase l'infiammazione comincia a diminuire mentre aumenta la rigidità articolare;
- La terza fase coincide con il recupero e la risoluzione della condizione.
Ognuna di queste fasi può avere una durata variabile dai 3 ai 9 mesi. Di conseguenza, soprattutto nei casi più gravi, la capsulite può durare anche oltre i due anni.
Quali sono le cause?
Nel 30-40% dei casi la capsulite adesiva è idiopatica cioè senza cause apparenti. La spalla congelata può, inoltre, essere la conseguenza di:
- Problemi metabolici (tiroide, diabete, ipercolesterolemia);
- Problemi psicologici o psichiatrici;
- Prolungata immobilizzazione (ad esempio a seguito di traumi come lesione della cuffia dei rotatori, lussazioni, tendiniti croniche o altri interventi chirurgici che finiscono per irrigidire la spalla e causare l'infiammazione della capsula);
- Malattie neurodegenerative (morbo di Parkinson).
Quali sono i sintomi?
Chi è affetto da capsulite adesiva potrebbe sperimentare sintomi che variano a seconda della fase in cui il paziente si trova. Nella prima fase, il sintomo più frequente è senza dubbio il dolore, con conseguenti limitazioni nella capacità di movimento della spalla. La fase 2 è quella in cui, generalmente, il dolore va a scemare ma il paziente sperimenta maggiori difficoltà nell'utilizzo dell'articolazione, a causa di un'elevata rigidità. In fase 3 i sintomi cominciano a diminuire e, pian piano, il paziente inizia a recuperare la mobilità.
Il dolore tipico della spalla congelata non è da sottovalutare, in quanto potrebbe avere delle ripercussioni funzionali importanti. In alcuni casi, i fastidi tendono a peggiorare nelle ore notturne, disturbando il sonno. In altri, il paziente potrebbe avere difficoltà nello svolgimento di attività quotidiane di routine, anche lavorative e/ sportive.
Come si effettua la diagnosi?
In presenza di uno o più dei sintomi sopra descritti, è importante sottoporsi quanto prima a una visita ortopedica della spalla. Questo vuol dire che bisognerà rivolgersi a un ortopedico specializzato nel trattamento delle patologie a carico di questa articolazione. A tal proposito puoi dare un'occhiata ai medici e ai centri accreditati da Eccellenza Medica e disponibili su Ortopedicospalla.net.
La visita comincia sempre con l'anamnesi e cioè con un dialogo tra medico e paziente. Il primo pone delle domande e, in base alle risposte del paziente, cerca di arrivare a una prima diagnosi. Nella maggior parte dei casi, diagnosticare la capsulite adesiva è abbastanza semplice, in quanto chi ne è affetto tende spesso a palesare una forte rigidità.
Nonostante ciò, per una diagnosi maggiormente sicura e attendibile, potrebbe essere utile effettuare una radiografia, grazie alla quale è possibile escludere altre patologie. Stiamo parlando della cosiddetta diagnosi differenziale, molto importante nel contesto delle malattie della spalla in quanto, ad esempio, la rigidità è un sintomo comune anche ad un'altra condizione come l'artrosi.
Una volta escluse altre patologie, l'ortopedico potrebbe proseguire l'accertamento diagnostico prescrivendo ulteriori esami di imaging, come ad esempio una risonanza magnetica o una TAC ma solo in rari casi lo specialista procede in questa direzione. Uno specialista, infatti, potrebbe essere in grado, quasi istantaneamente, di diagnosticare non solo la condizione in sé ma anche la fase della stessa.
Ad esempio, in fase 1 non c'è ancora quella rigidità tipica della spalla congelata ma un ortopedico esperto in ortopedia della spalla sarà certamente in grado di intercettare i segnali di capsulite ed intervenire quanto prima affinché i sintomi non peggiorino.
Come si cura la Spalla Congelata?
Nella maggior parte dei casi la capsulite adesiva viene curata tramite fisioterapia e/o infiltrazione e, dunque, attraverso un approccio conservativo. Potrebbero essere prescritti anche farmaci antinfiammatori o antidolorifici per la gestione del dolore. Solo in poche circostanze, quando il paziente non reagisce al trattamento conservativo, è possibile prendere in considerazione opzioni chirurgiche. In tal senso, al paziente potrebbe essere proposto un trattamento tramite sblocco in narcosi o un intervento in artroscopia, tramite la tecnica del release capsulare.
In generale, vale il consiglio di muovere il più possibile la spalla. Il principio che si applica in caso di diagnosi di capsulite è il seguente: più si muove la spalla, minore è il rischio che l'articolazione possa irrigidirsi. Spesso, il paziente è portato a pensare che, tenendo a riposo la spalla, le condizioni possano migliorare. In realtà, questo discorso non vale per la capsulite adesiva. Dunque, è importante sottoporsi quanto prima alla visita ortopedica con uno specialista, possibilmente nella fase 1 di questa condizione.
Quali esercizi fare per la spalla congelata?
Per quanto concerne gli esercizi da svolgere in caso di spalla congelata è importante rivolgersi ad un fisioterapista. L'ortopedico, dopo aver diagnosticato la capsulite adesiva, potrebbe consigliare al paziente un percorso fisioterapico che potrebbe aiutare a recuperare la mobilità della spalla. Sarà poi lo stesso fisioterapista a decretare il numero di sedute necessarie, tenendo conto della velocità con la quale le condizioni della spalla cominciano a migliorare. Nella maggior parte dei casi, la fisioterapia ha una durata minima di sei settimane.
Generalmente, il fisioterapista si concentrerà in una prima fase sugli esercizi di allungamento della capsula articolare e, successivamente, sugli esercizi di rafforzamento. È importante evitare soluzioni fai da te, in particolare esercizi di allungamento delle braccia o sollevamento pesi in quanto il dolore potrebbe peggiorare. Sarà lo stesso fisioterapista, tenendo conto anche della diagnosi effettuata dall'ortopedico, a spiegare gli esercizi che verranno svolti durante la fisioterapia e che, presumibilmente, il paziente potrà svolgere anche a casa.