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Segnalato da: laRepubblica, IlGiornale, Salute33, ForumSalute.it
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Quali sono i tempi di recupero dopo un'artroscopia alla spalla?


Cos'è l'Artroscopia alla Spalla?


L’artroscopia alla spalla è una procedura chirurgica mini-invasiva che permette al chirurgo di diagnosticare e trattare numerosi disturbi dell’articolazione senza dover ricorrere alle ampie incisioni tipiche della chirurgia “a cielo aperto”. Questa tecnica è oggi ampiamente utilizzata per il trattamento di diverse condizioni:



Viene spesso consigliata quando dolore, rigidità o perdita di mobilità persistono nonostante fisioterapia, infiltrazioni o altri approcci conservativi.


Rispetto alla chirurgia tradizionale, l’artroscopia garantisce numerosi vantaggi: incisioni più piccole, minore dolore post-operatorio, basso rischio di infezione e tempi di recupero generalmente più rapidi.


Nella maggior parte dei casi l’intervento viene eseguito in regime ambulatoriale, così da consentire al paziente di rientrare a casa il giorno stesso dell'operazione. Dopo la procedura è comune indossare un tutore e avvertire gonfiore, stanchezza o lieve alterazione della sensibilità del braccio, effetti che tendono a risolversi nell’arco di pochi giorni.


procedura di artroscopia spalla


Come si svolge l'intervento?


L’artroscopia alla spalla è un intervento mini-invasivo che si svolge generalmente in day-surgery.


Il percorso inizia con una serie di controlli preliminari (esami del sangue, elettrocardiogramma o radiografia del torace) per assicurarsi che il paziente sia idoneo alla procedura. È importante comunicare tutti i farmaci e integratori assunti regolarmente. Sarà poi il chirurgo a stabilire se e quando sospenderli in vista dell'intervento.


L’artroscopia può essere eseguita con:


  • Anestesia generale;
  • Blocco nervoso regionale, che anestetizza spalla e braccio attraverso un’iniezione alla base del collo o nella parte alta della spalla.


Il chirurgo inizia disinfettando l’area e applicando teli sterili. Spesso viene iniettato liquido nella spalla per distendere l’articolazione e migliorare la visibilità. Successivamente vengono praticate piccole incisioni di pochi millimetri per introdurre:


  • L’artroscopio, dotato di telecamera che proietta le immagini su un monitor;
  • Micro-strumenti chirurgici, utilizzati per rimuovere tessuti danneggiati, riparare tendini, suturare o ancorare strutture lesionate.


Una volta completate le riparazioni, le incisioni vengono richiuse con punti e coperte con una medicazione morbida.


Terminata la procedura, il paziente viene monitorato finché l’effetto dell’anestesia non svanisce. Nella maggior parte dei casi è possibile tornare a casa il giorno stesso dell'intervento.


Quanto dura un intervento di artroscopia alla spalla?


La durata di un’artroscopia alla spalla può variare sensibilmente in base alla complessità del problema da trattare. In generale, l’intervento dura tra 30 minuti e 2 ore, un tempo relativamente breve rispetto alla chirurgia tradizionale, grazie alla natura mini-invasiva della procedura. La minore o maggiore durata dell'intervento dipende da diversi fattori, tra cui:


  • Tipo di lesione (tendinea, cartilaginea, labrale, impingement, ecc.);
  • Numero di strutture da riparare o rimuovere;
  • Presenza di più patologie;
  • Necessità di ancoraggi o sutura multipla, che richiedono tempi più lunghi.


Tipologia di intervento artroscopicoDurata media
Artroscopia diagnostica semplice20–30 minuti
Debridement / rimozione tessuti infiammati30–45 minuti
Trattamento impingement subacromiale40–60 minuti
Riparazione del labbro glenoideo (SLAP/Lussazioni)60–90 minuti
Riparazione cuffia dei rotatori60–120 minuti
Interventi combinati (più riparazioni)90–120 minuti


Quanto dura il dolore dopo l'artroscopia di spalla?


Il dolore dopo un’artroscopia di spalla è un sintomo molto comune nelle prime settimane ma che tende a diminuire progressivamente nella maggior parte dei casi. Uno studio prospettico su 231 pazienti sottoposti ad artroscopia di spalla ha analizzato l’andamento del dolore da prima dell’intervento fino a 1 anno dopo. Ecco cosa è emerso:


  • Il dolore è minore subito dopo l’intervento, grazie all’anestesia, ma aumenta temporaneamente il primo e il secondo giorno successivo all'artroscopia;
  • Entro 30 giorni il dolore tende a ritornare a livelli più bassi rispetto alla fase pre-operatoria;
  • La riparazione della cuffia dei rotatori è l’intervento che provoca maggiore dolore nei primi giorni;
  • L’intervento, sul lungo periodo, determina un calo significativo del dolore.


In sintesi, come confermato anche dagli ortopedici della spalla accreditati dal sito di prenotazioni mediche online EccellenzaMedica.it, il dolore dopo artroscopia di spalla è solitamente moderato e controllabile, con picco nei primi 2 giorni, miglioramento netto entro 30 giorni e benefici duraturi.


Quali attività non si possono fare dopo un'artroscopia alla spalla?


Dopo un’artroscopia alla spalla è fondamentale evitare alcune attività che potrebbero compromettere la guarigione dei tendini, dei muscoli e dei tessuti operati. Anche se si tratta di un intervento minimamente invasivo, la spalla ha comunque bisogno di settimane per recuperare forza, stabilità e mobilità. Ecco quali attività devono essere evitate nelle prime fasi della riabilitazione:


  • Evitare di sollevare pesi;
  • Evitare attività ad alto impatto (corsa, salto, basket, padel, tennis, volley, allenamenti intensi in palestra);
  • Evitare movimenti rischiosi e bruschi (movimenti sopra la testa, rotazioni improvvise della spalla);
  • Evitare di guidare.


Svolgere attività troppo impegnative nei primi giorni/settimane dopo l'intervento può causare:


  • Aumento dell’infiammazione;
  • Ritardo del recupero;
  • Dolore persistente;
  • Rottura o cedimento delle strutture riparate chirurgicamente.


Quali sono le fasi di riabilitazione e i tempi di recupero dopo un'artroscopia di spalla?


Il recupero dopo un’artroscopia di spalla è un processo graduale che si sviluppa in più fasi e che dipende da diversi fattori, tra cui:


  • Età: i pazienti giovani recuperano più velocemente;
  • Condizioni generali: diabete, sovrappeso o patologie croniche rallentano la guarigione;
  • Gravità dell’intervento: più è complesso, più è lungo il recupero;
  • Aderenza alla fisioterapia: è il fattore più importante per un buon risultato.


La durata complessiva può variare da 2–3 mesi per interventi minori fino a 6–12 mesi per procedure più complesse, come la riparazione della cuffia dei rotatori o del labbro glenoideo. Di seguito una panoramica dettagliata delle principali fasi di recupero.


Fase immediata post-operatoria (prime 24–72 ore)


Nei primi giorni dopo l’intervento l’obiettivo è gestire il dolore (tramite ghiaccio, analgesici o antinfiammatori), limitare il gonfiore e proteggere la zona operata.


È importante evitare qualsiasi uso attivo del braccio operato. A tal proposito, spesso si consiglia l'utilizzo di un tutore, così da mantenere il braccio fermo e favorire la guarigione dei tessuti. Dopo pochi giorni il bendaggio può essere sostituito con semplici cerotti.


Prime settimane: Mobilità passiva (1ª–3ª settimana)


In questa fase è importante preservare la mobilità senza sovraccaricare la spalla. Il fisioterapista esegue movimenti passivi del braccio (ROM passivo). Il paziente non deve sollevare attivamente il braccio. Lo scopo è evitare rigidità senza compromettere le riparazioni chirurgiche.


Ripresa dei movimenti attivi (4ª–6ª settimana)


Se il decorso è regolare, il tutore viene gradualmente rimosso e iniziano i movimenti attivi. Il paziente comincia a muovere la spalla autonomamente. La fisioterapia si concentra sul recupero della flessibilità.


4. Rinforzo muscolare (6ª–8ª settimana)


Una volta recuperata una buona mobilità, inizia il lavoro di potenziamento attraverso:


  • Esercizi per cuffia dei rotatori, deltoide, scapolari;
  • Introduzione di elastici, pesi leggeri e esercizi propriocettivi.


Questa fase è fondamentale per ritrovare stabilità e prevenire recidive.


Recupero avanzato e ritorno alle attività (8ª settimana – 6° mese)


La durata del recupero e il ritorno alle normali attività varia molto a seconda del tipo di intervento:


  • Artroscopia semplice (impingement, calcificazioni): 2–3 mesi;
  • Riparazione cuffia dei rotatori: 4–6 mesi;
  • Riparazione del labbro o instabilità: 4–6 mesi;
  • Sostituzione della spalla: 3–6 mesi;
  • Ritorno agli sport ad alto impatto (nuoto, tennis): 6–12 mesi.


PeriodoCosa succede / Obiettivi
0–3 giorniControllo del dolore, ghiaccio, riposo, uso della sling. Mobilità nulla.
1ª settimanaInizio fisioterapia passiva. Nessun movimento attivo della spalla.
2ª–3ª settimanaIncremento passivo ampiezza di movimento. Riduzione graduale del dolore.
4ª–6ª settimanaInizio movimenti attivi controllati. Riduzione immobilizzazione.
6ª–8ª settimanaInizio esercizi di rinforzo muscolare progressivo.
2–3 mesiRipresa della maggior parte delle attività quotidiane.
3–6 mesiRecupero quasi completo per cuffia, labbro, sostituzioni parziali. Ritorno allo sport leggero.
6–12 mesiRitorno agli sport ad alta intensità, attività intense e piena funzionalità.


tempi di recupero dopo artroscopia spalla


Domande frequenti


Quanto tempo tenere il tutore alla spalla?


Di solito il tutore va indossato per 3–6 settimane, a seconda del tipo di intervento. In caso di riparazioni più complesse (come cuffia dei rotatori o labbro glenoideo), il periodo può essere più lungo.


Quanto tempo dura la riabilitazione della spalla dopo un'artroscopia?


La riabilitazione dura in media 2–6 mesi, ma può arrivare fino a 12 mesi per interventi complessi o per il ritorno agli sport overhead. Le artroscopie minori guariscono più rapidamente (circa 8–12 settimane).


Quanti giorni di riposo sono necessari dopo un'artroscopia?


Sono necessari almeno 2–3 giorni di riposo totale, evitando movimenti del braccio operato. La ripresa delle attività leggere può avvenire in 1–2 settimane, mentre per lavori manuali o sport serve più tempo (da alcune settimane a diversi mesi).


Fonti e bibliografia


  • Stiglitz, Y et al. “Pain after shoulder arthroscopy: a prospective study on 231 cases.” Orthopaedics & traumatology, surgery & research : OTSR vol. 97,3 (2011): 260-6. doi:10.1016/j.otsr.2011.02.003.

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