- Cos'è la frattura della scapola?
- Quali sono i sintomi di una frattura della scapola?
- Quali sono le cause?
- Come si effettua la diagnosi?
- Qual è il trattamento per una frattura della scapola?
- Quali sono i tempi di guarigione di una frattura della scapola?
- Domande Frequenti
Cos'è la frattura della scapola?
La frattura della scapola è la rottura dell’osso piatto e di forma triangolare situato nella parte postero-laterale del torace e che collega l’arto superiore al tronco.
Dal punto di vista anatomico la scapola fa parte, insieme alla clavicola e all’omero, del cingolo scapolare. Contribuisce alla formazione dell’articolazione della spalla attraverso la cavità glenoidea, nella quale si articola la testa dell’omero, ed è il punto di inserzione di numerosi muscoli che garantiscono stabilità, forza e coordinazione dei movimenti del braccio.
Essendo circondata da una spessa massa muscolare e dalla gabbia toracica, la scapola è raramente soggetta a fratture. Nella maggior parte dei casi, le fratture sono il risultato di traumi ad alta energia, non di rado associate ad altre lesioni a carico della spalla, delle costole o di organi vitali. La frattura può interessare una o più parti della scapola, come il corpo dell’osso, il collo scapolare, la glenoide o i processi ossei che contribuiscono alla stabilità della spalla.
Un'ampia analisi epidemiologica osservazionale, basata sui dati del Registro Svedese delle Fratture, e fornisce informazioni solide e statisticamente rilevanti sull'incidenza delle fratture della scapola. Gli autori hanno analizzato 3.930 pazienti adulti con 3.973 fratture di scapola, confermando che si tratta di lesioni rare (meno dell’1% di tutte le fratture e circa il 3–5% delle fratture del cingolo scapolare). La popolazione colpita è prevalentemente maschile (64%), con un’età media di 58 anni. Si tratta di conclusioni in linea con le rilevazioni effettuate dal sito di prenotazioni mediche online EccellenzaMedica.it presso i centri di ortopedia della spalla accreditati.

Quali sono i sintomi di una frattura della scapola?
I sintomi di una frattura della scapola compaiono generalmente subito dopo il trauma e sono spesso intensi. La gravità dei disturbi può variare in base alla sede della frattura e alla presenza di lesioni associate a carico della spalla, del torace o dei nervi. I sintomi più comuni sono:
- Dolore intenso alla spalla, presente anche a riposo e che peggiora con qualsiasi movimento del braccio;
- Impossibilità o forte difficoltà a sollevare il braccio;
- Gonfiore nella parte posteriore della spalla;
- Lividi estesi ed escoriazioni nella zona colpita;
- Dolorabilità marcata alla palpazione;
- Tendenza a tenere l’arto vicino al corpo, con il gomito flesso e la spalla in rotazione interna, per ridurre il dolore;
- Riduzione significativa della mobilità della spalla.
In alcuni casi possono comparire anche:
- Deformità visibile della spalla o appiattimento del profilo normale;
- Dolore durante la respirazione, spesso legato a fratture costali o a lesioni della parete toracica associate;
- Formicolio, intorpidimento o sensazione di freddo al braccio, segni possibili di coinvolgimento nervoso o vascolare;
- Crepitii o scrosci percepibili durante i tentativi di movimento.
Poiché la frattura della scapola è spesso accompagnata da altre lesioni traumatiche, la presenza di dolore intenso alla spalla dopo un trauma importante richiede sempre una valutazione medica urgente.
Quali sono le cause?
La frattura della scapola è quasi sempre il risultato di un trauma diretto e ad alta energia. Le cause più frequenti di frattura della scapola sono:
- Incidenti stradali, soprattutto collisioni ad alta velocità;
- Cadute dall’alto, come da scale o impalcature;
- Cadute con impatto diretto sulla spalla;
- Traumi violenti causati da oggetti contundenti;
- Sport di contatto o attività ad alto rischio traumatico;
- Colpi diretti alla regione scapolare.
Come si effettua la diagnosi?
La diagnosi di una frattura della scapola richiede un’attenta valutazione medica, generalmente affidata a un ortopedico della spalla. Il percorso diagnostico inizia con l'anamnesi e l'esame clinico, nel corso dei quali il medico raccoglie informazioni sulla dinamica del trauma (incidente stradale, caduta dall’alto, impatto diretto) e valuta:
- Posizione e postura della spalla;
- Presenza di dolore intenso, gonfiore, ecchimosi o deformità;
- Mobilità dell’arto superiore;
- Eventuali segni di compromissione nervosa o vascolare, come formicolii, intorpidimento o riduzione della temperatura dell’arto.
Va sottolineato che, in caso di politrauma, l’esame obiettivo può essere parziale o rimandato, in quanto è necessario dare priorità alle condizioni potenzialmente pericolose per la vita, come lesioni toraciche o vascolari.
Per confermare il sospetto clinico e definire con precisione la frattura, possono essere utilizzati alcuni esami di imaging tra cui:
- Radiografia (RX) del torace e della spalla, esame che consente di identificare la maggior parte delle fratture scapolari;
- TAC, fondamentale nei casi dubbi o complessi, soprattutto per valutare le fratture della glena che rappresentano una quota significativa delle fratture della scapola;
- Risonanza magnetica (RM), utile per lo studio dei tessuti molli, dei legamenti, dei muscoli e delle strutture nervose eventualmente coinvolte.
Anche la diagnosi differenziale è molto importante. In tal senso, il medico è tenuto ad accertarsi che il dolore alla spalla o al torace non sia causato da altre condizioni dai sintomi simili, come ad esempio:
- Fratture della clavicola o delle costole;
- Lussazione della spalla;
- Lesioni dell’articolazione acromion-claveare;
- Pneumotorace;
- Dolore dorsale meccanico.
Qual è il trattamento per una frattura della scapola?
Il trattamento della frattura della scapola dipende principalmente dal tipo di frattura, dal grado di scomposizione dei frammenti ossei e dall’eventuale coinvolgimento dell’articolazione della spalla.
Va sottolineato che oltre il 90% delle fratture scapolari non è scomposto e può essere gestito con successo senza ricorrere all’intervento chirurgico, grazie alla forte struttura muscolare che circonda l’osso.
In una minoranza di casi, però, soprattutto quando sono interessate la glena o il collo della scapola, oppure quando vi è una marcata instabilità articolare, può essere necessario un trattamento chirurgico per ripristinare una corretta biomeccanica della spalla. Di seguito una tabella riepilogativa delle principali opzioni terapeutiche.
| Trattamento conservativo | Trattamento chirurgico |
|
|
Quali sono i tempi di guarigione di una frattura della scapola?
I tempi di guarigione di una frattura della scapola sono generalmente più rapidi rispetto a molte altre fratture ossee, grazie all’ottima vascolarizzazione dell’area e alla protezione fornita dai muscoli circostanti. La durata del recupero può variare in base a diversi fattori, tra cui il tipo di frattura, l’eventuale necessità di intervento chirurgico e l’aderenza al programma di riabilitazione.
In linea generale, la consolidazione ossea avviene entro alcuni mesi, mentre il recupero completo di forza e mobilità richiede un percorso riabilitativo graduale. Di seguito una tabella riepilogativa dei tempi medi di guarigione.
| Tipo di trattamento | Tempi medi di guarigione e recupero |
| Trattamento conservativo (senza chirurgia) | La guarigione dell’osso avviene in genere in 6–8 settimane. Molti pazienti recuperano rapidamente la funzionalità della spalla e possono tornare alle normali attività quotidiane entro questo periodo, con ripresa completa delle attività più impegnative entro circa 3 mesi. |
| Trattamento chirurgico | Nei casi più complessi, che coinvolgono l’articolazione della spalla, i tempi di recupero sono più lunghi. La guarigione ossea completa richiede circa 3–4 mesi, seguita da un periodo di riabilitazione per il recupero di forza e mobilità. |
| Riabilitazione e fisioterapia | Indipendentemente dal tipo di trattamento, un percorso di fisioterapia di 3–4 mesi è spesso fondamentale per ottenere un recupero ottimale della mobilità scapolo-omerale e prevenire rigidità o perdita di forza. |
| Ritorno alle attività sportive o lavorative pesanti | Nella maggior parte dei casi è possibile entro 3 mesi, evitando però un rientro troppo precoce che potrebbe aumentare il rischio di ritardo di guarigione o complicanze. |

Domande frequenti
Come posso dormire con una frattura alla scapola?
È consigliabile dormire supini (a pancia in su), con la spalla appoggiata e sostenuta da cuscini. In alternativa, si può dormire sul lato sano utilizzando cuscini per evitare movimenti involontari dell’arto infortunato.
Quali sono le possibili complicazioni di una frattura della scapola?
Le complicazioni sono rare, ma possono comprendere rigidità della spalla, dolore persistente, guarigione ritardata o incompleta. Nei casi trattati chirurgicamente possono verificarsi, più raramente, infezioni, danni a nervi o vasi sanguigni e problemi anestesiologici.
Come vengono classificate le fratture della scapola?
Le fratture della scapola si classificano in base alla sede interessata dalla rottura. In tal senso, è possibile distinguere tra fratture del corpo della scapola, collo della scapola, glenoide, acromion e processo coracoideo.
Fonti e bibliografia
- Schmidt, Viktor et al. “Epidemiology, treatment, and mortality of 3973 scapula fractures from the Swedish fracture register.” Journal of shoulder and elbow surgery vol. 34,1 (2025): e47-e56. doi:10.1016/j.jse.2024.03.024.

