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Segnalato da: laRepubblica, IlGiornale, Salute33, ForumSalute.it
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Lussazione Spalla: quali sono gli esercizi da evitare?


Quali esercizi evitare in caso di lussazione alla spalla?


Dopo una lussazione della spalla, è fondamentale procedere con cautela nel recupero motorio. Sebbene l’esercizio fisico sia indispensabile per recuperare forza, mobilità e stabilità articolare, nei primi tempi ci sono alcuni movimenti che vanno assolutamente evitati per non compromettere la guarigione.


In questa fase, infatti, la spalla è ancora vulnerabile: i tessuti molli (capsula articolare, legamenti e muscoli della cuffia dei rotatori) non hanno ancora recuperato pienamente la loro elasticità e forza e un movimento scorretto può facilmente causare una nuova sublussazione o una recidiva della lussazione. Ecco i principali esercizio che è meglio evitare:


  • Esercizi dolorosi o troppo intensi, come movimenti che causano fastidio o rigidità;
  • Sollevamenti sopra la testa;
  • Movimenti dietro la testa o dietro il corpo, come ad esempio raggiungere il sedile posteriore dell’auto dal sedile anteriore;
  • Sollevamento di carichi pesanti, anche se per brevi istanti.
  • Esercizi di trazione o spinta;
  • Esercizi di lancio (baseball, pallacanestro, tennis) o che richiedono rapidi cambi di direzione del braccio;
  • Alcuni stili di nuoto, in particolare stile libero e farfalla, che prevedono ampi movimenti sopra la testa;
  • Esercizi con postura scorretta.


Tutti gli esercizi elencati hanno in comune un elemento: aumentano lo stress sull’articolazione gleno-omerale, ossia la parte della spalla in cui la testa dell’omero si articola con la glena della scapola. Dopo una lussazione, questa zona è instabile e soggetta a microtraumi. Movimenti come i sollevamenti sopra la testa o i gesti dietro il corpo possono provocare:



Inoltre, gli esercizi di trazione o spinta con carichi elevati sollecitano eccessivamente i muscoli della cuffia dei rotatori e del bicipite, già indeboliti dall’evento traumatico.


Un altro aspetto critico riguarda il controllo motorio: nei primi tempi il cervello “dimentica” i corretti schemi di movimento. Pertanto, gesti improvvisi o mal eseguiti possono risultare dannosi anche se non sembrano faticosi. Per questo motivo è importante procedere solo con esercizi leggeri, controllati e supervisionati da un fisioterapista.


Tabella riepilogativa degli esercizi/movimenti da evitare in caso di spalla lussata

Esercizi/MovimentiDa evitare perché
Sollevamenti sopra la testa (shoulder press, pull-up)Potrebbero causare la fuoriuscita della testa dell’omero dalla glena e comprimere i tendini della cuffia dei rotatori.
Alzate laterali con pollici rivolti verso il basso (lateral raises thumbs down)Aumentano la compressione del tendine del sovraspinato contro l’acromion, favorendo l’impingement.
Distensioni dietro la testa (behind-the-head press)Espongono la spalla a un’eccessiva rotazione esterna, con possibile stiramento della capsula articolare anteriore.
Trazioni verticali con presa stretta (upright row)Creano un conflitto subacromiale e uno stress eccessivo sui tendini della cuffia.
Dips su panca o tricipiti alla panca (triceps bench dips)Forzano la spalla in rotazione interna, aumentando la pressione su bicipite e rotatori.
Esercizi di lancio (baseball, tennis, basket)I movimenti rapidi e ripetuti possono causare nuove micro-lussazioni.
Stili di nuoto con braccio sopra la testa (stile libero, farfalla)Comportano un sovraccarico dinamico sull’articolazione gleno-omerale.
Sollevamento di pesi pesanti o esercizi dolorosiRischio di recidiva della lussazione o infiammazione secondaria.

In generale, come spiegato anche dalla Dr.ssa Pamela Mehta, chirurga esperta in infortuni sportivi e patologie della spalla, in un articolo pubblicato sul portale Resilienceorthopedics.com: "Dopo una lussazione della spalla, è importante evitare esercizi che sottopongano a ulteriore stress l'articolazione della spalla in via di guarigione. Ciò significa evitare movimenti che appesantiscono o premono il braccio sollevato sopra la testa. Ascoltate il vostro corpo ed evitate qualsiasi esercizio che causi dolore".


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Cosa non si può fare dopo una lussazione della spalla?


Dopo una lussazione, la spalla rimane una struttura fragile e soggetta a instabilità: per questo motivo, alcune attività quotidiane e sportive devono essere evitate. In particolare, nei primi giorni dopo la riduzione (cioè dopo che la spalla è stata rimessa in sede), è fondamentale rispettare il riposo e indossare il tutore o la fascia di immobilizzazione per il periodo consigliato dal medico (in genere da una a due settimane). Durante questa fase, bisogna evitare di:


  • Sollevare pesi o oggetti pesanti con il braccio coinvolto;
  • Compiere movimenti bruschi o rotazioni ampie, soprattutto portando la mano dietro la testa o la schiena;
  • Dormire sul lato della spalla lussata, per non aumentare la pressione articolare;
  • Praticare sport che implicano movimenti di lancio o contatto fisico;
  • Raggiungere oggetti in alto, ad esempio ripiani o pensili, poiché i movimenti sopra la testa aumentano il rischio di una nuova lussazione;
  • Evitare la posizione “a braccio alzato” o del “saluto”, quella che più frequentemente provoca una recidiva, in quanto mette in tensione la capsula anteriore della spalla, la parte più vulnerabile dopo una lussazione.


Solo dopo aver rinforzato la muscolatura (soprattutto il deltoide e i rotatori) attraverso la fisioterapia sarà possibile tornare gradualmente alle normali attività quotidiane e sportive.


Come rafforzare le spalle dopo una lussazione?


Il recupero della forza e della stabilità della spalla è una parte cruciale della riabilitazione. Dopo la fase iniziale di riposo, il fisioterapista guida il paziente attraverso esercizi progressivi per riattivare i muscoli profondi della cuffia dei rotatori e migliorare il controllo motorio dell’articolazione. La riabilitazione si articola in tre fasi principali:


  • Fase iniziale (mobilità dolce): si privilegiano movimenti passivi e assistiti per recuperare la mobilità senza stressare i legamenti;
  • Fase intermedia (rafforzamento isometrico): vengono introdotti esercizi statici contro resistenza leggera, per attivare i muscoli stabilizzatori senza movimento ampio. In questa fase si lavora soprattutto su deltoide, sottoscapolare e sovraspinato;
  • Fase avanzata (rafforzamento funzionale): si passa a esercizi con elastici o piccoli pesi, movimenti controllati sopra la testa e attività che simulano i gesti sportivi, sempre sotto supervisione del fisioterapista.


Quali sono gli esercizi consigliati?


Ecco alcuni esercizi consigliati nelle prime fasi della riabilitazione:


  • Scivolamenti alla parete (Supported Wall Slides): in posizione frontale rispetto alla parete, con le mani poggiate, spingi lentamente le braccia verso l’alto formando una “V”. L'esercizio aiuta a migliorare la mobilità e la coordinazione;
  • Scivolamenti sul tavolo (Table Top Slides): con le mani su un piano, fai scivolare le braccia in avanti piegando le ginocchia e riportandole lentamente alla posizione di partenza. L'esercizio è utile per il recupero della flessibilità;
  • Trasferimento di peso (Weight Transference): a carponi o su un letto, sposta delicatamente il peso del corpo da un lato all’altro;
  • Esercizi isometrici contro la parete: spingi leggermente con il pugno, il gomito o la mano contro una parete, mantenendo la contrazione per circa 5 secondi. Questi esercizi rafforzano la muscolatura senza muovere l’articolazione;
  • Pendolarismi (Pendulum Exercises): in posizione inclinata, con un braccio appoggiato su un tavolo, lascia oscillare il braccio libero come un pendolo. È uno dei primi esercizi utili per riattivare la mobilità;
  • Rotazioni esterne con elastico (External Rotation): tieni un elastico con entrambe le mani e allontana lentamente le braccia mantenendo i gomiti piegati a 90°. L'esercizio aiuta a rinforzare i rotatori esterni e migliorare la stabilità.


Tabella riepilogativa degli esercizi da svolgere in caso di lussazione alla spalla

EsercizioBenefici
Wall Slides (Scivolamenti alla parete)Miglioramento della mobilità articolare.
Table Top Slides (Scivolamenti sul tavolo)Recupero della flessibilità
Weight Transference (Trasferimento di peso)Rafforzamento dei muscoli stabilizzatori
Isometrie contro pareteRafforzamento dei muscoli senza stressare l'articolazione
Pendulum Exercises (Pendolarismi)Stimolazione della circolazione e riduzione della rigidità post-immobilizzazione.
External Rotation con elasticoRafforzamento dei rotatori esterni e stabilizzazione dell’articolazione.


Qual è la terapia per una lussazione alla spalla?


La terapia per una lussazione della spalla si articola in tre fasi principali, ognuna con obiettivi specifici. Il percorso deve essere sempre personalizzato, in base all’età del paziente, alla gravità del trauma e all’eventuale presenza di lesioni associate (come lesioni della cuffia dei rotatori o del labbro glenoideo). Le tre fasi sono:


  • Fase acuta;
  • Fase di recupero funzionale;
  • Fase di B e prevenzione.


Fase acuta (0-2 settimane)


  • Riduzione della lussazione da parte del medico;
  • Immobilizzazione con tutore o fascia per un periodo variabile (in genere 1-3 settimane);
  • Applicazione di ghiaccio e farmaci antinfiammatori per gestire il dolore e ridurre l’infiammazione;
  • Possibili sedute di tecarterapia o laserterapia per favorire il riassorbimento dell’edema e accelerare la guarigione dei tessuti.


Fase di recupero funzionale (2-6 settimane)


  • Inizio degli esercizi passivi e attivi assistiti per ripristinare il movimento;
  • Progressiva introduzione di isometrie e rinforzo muscolare leggero;
  • Tecniche di rieducazione propriocettiva per migliorare la stabilità e la coordinazione articolare.


Fase di rinforzo e prevenzione (dopo 6 settimane)


  • Inserimento di esercizi con elastici o piccoli pesi;
  • Allenamento mirato dei rotatori esterni, deltoide e muscoli scapolari;
  • Graduale ritorno alle attività sportive, sotto supervisione del fisioterapista o dell'ortopedico della spalla.


In alcuni casi, quando la spalla rimane instabile o si verificano episodi ripetuti di lussazione, può essere necessario un intervento chirurgico di stabilizzazione tramite la procedura di Bankart o la tecnica di Latarjet.


Quanta fisioterapia dopo lussazione alla spalla?


La durata della fisioterapia dopo una lussazione alla spalla può variare in base alla gravità dell’infortunio, all’età del paziente e al livello di attività quotidiana o sportiva. In generale, il percorso riabilitativo dura da 6 a 12 settimane, ma nei casi più complessi o in presenza di recidive può prolungarsi fino a 4-6 mesi.


La fisioterapia è fondamentale anche in caso di intervento chirurgico. Un interessante case report pubblicato nel 2002 ha descritto il caso di un paziente di 36 anni affetto da lussazione recidivante di spalla, con episodi ripetuti fino a cinquanta volte l’anno. Il paziente è stato trattato chirurgicamente con la procedura di Latarjet, un intervento finalizzato a stabilizzare l’articolazione gleno-omerale e ridurre il rischio di nuove dislocazioni.


Lo studio ha evidenziato il ruolo fondamentale della fisioterapia post-operatoria, la quale ha permesso un recupero significativo della mobilità articolare e della funzionalità della spalla, migliorando al contempo la qualità della vita del paziente.


Gli autori, in linea con quanto sostenuto anche dagli ortopedici accreditati dal sito di prenotazioni mediche online EccellenzaMedica.it, sottolineano l'importanza di pianificare attentamente il programma di riabilitazione, allo scopo di ottimizzare i risultati chirurgici e prevenire ulteriori episodi di instabilità.


fisioterapia post lussazione spalla


Domande frequenti su esercizi e attività fisica post lussazione


Quando posso tornare in palestra dopo una lussazione alla spalla?


Il ritorno in palestra deve avvenire solo dopo aver completato il percorso di fisioterapia e aver recuperato completamente la forza, la mobilità e la stabilità articolare.

Quanto dura la riabilitazione per la lussazione alla spalla?


La durata della riabilitazione dipende dal tipo di lussazione, dall’età del paziente e dal livello di attività sportiva, ma in media oscilla tra 2 e 4 mesi. Nei casi di lussazioni recidivanti o post intervento chirurgico, il percorso può estendersi fino a 6 mesi.

Come evitare la recidiva?


La prevenzione delle recidive passa attraverso un programma di rinforzo mirato e una corretta gestione dei movimenti della spalla. Per ridurre il rischio di una nuova lussazione è importante:


  • Rinforzare la cuffia dei rotatori e i muscoli scapolari;
  • Evitare movimenti estremi di rotazione o abduzione forzata (come la posizione “mano dietro la testa” o il “lancio sopra la spalla”);
  • Mantenere una buona postura durante l’attività fisica;
  • Eseguire sempre un B adeguato prima di allenarsi;
  • Non tornare a sport di contatto o movimenti esplosivi finché la stabilità articolare non è completamente recuperata.


Fonti e bibliografia


  • Resilienceorthopedics.com;
  • Kaple, Gayatri S et al. “Effect of Rehabilitation on Recurrent Shoulder Dislocation Post-Latarjet Procedure: A Case Report.” Cureus vol. 14,12 e32804. 21 Dec. 2022, doi:10.7759/cureus.32804.

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